Presupposti interdisciplinari inclusivi dell’esperienza musicale: Body percussion e consapevolezza del paesaggio sonoro.

Paesaggio sonoro e body percussion

Presupposti interdisciplinari inclusivi dell’esperienza musicale: Body percussion e consapevolezza del paesaggio sonoro.

L’esperienza musicale rappresenta un terreno fertile per l’integrazione di approcci interdisciplinari che promuovono inclusione e consapevolezza. In particolare, l’utilizzo della body percussion, con la sua fusione di ritmo e movimento corporeo, offre un’opportunità unica per esplorare il paesaggio sonoro in modo consapevole.

Attraverso la body percussion, si apre un universo di suoni che coinvolge non solo gli strumenti musicali tradizionali, ma anche il corpo stesso. I partecipanti diventano parte integrante dell’orchestra sonora, utilizzando mani, piedi e il proprio corpo come strumenti di espressione. Questa pratica crea una connessione profonda tra il suono e il movimento, permettendo di sperimentare la musica a livello corporeo.

Inoltre, la body percussion promuove una consapevolezza del paesaggio sonoro circostante. Gli individui imparano a riconoscere e apprezzare i suoni presenti nell’ambiente che li circonda, trasformando il quotidiano in una sinfonia di elementi sonori. Ciò favorisce una maggiore attenzione all’ascolto e una comprensione più profonda del mondo acustico che ci circonda.

L’approccio interdisciplinare è vincente

L’approccio interdisciplinare nell’esperienza musicale coniuga la musica con altre discipline, come la danza, la poesia o le arti visive, creando un ambiente inclusivo che accoglie le diverse forme di espressione e talenti. Ciò permette ai partecipanti di esplorare nuove dimensioni creative e di sviluppare una visione olistica dell’arte e della cultura.

Presupposti interdisciplinari dell'esperienza musicale: Body percussion e consapevolezza del paesaggio sonoro.

Attraverso la fusione di body percussion, consapevolezza del paesaggio sonoro e approccio interdisciplinare, si promuove la valorizzazione della diversità, l’empowerment individuale e la costruzione di comunità armoniose. L’esperienza musicale diventa un ponte che unisce persone provenienti da contesti e background diversi, aprendo spazi di dialogo, comprensione reciproca e crescita culturale.

In conclusione, i presupposti interdisciplinari inclusivi dell’esperienza musicale, enfatizzati dalla pratica della body percussion e dalla consapevolezza del paesaggio sonoro, ci offrono un potente strumento per abbracciare la diversità, esplorare il mondo acustico che ci circonda e costruire ponti tra individui attraverso l’arte.

La musica è per tutti! Libere considerazioni.

Oh, che bello sentire che i tuoi incontri di propedeutica musicale stanno avendo un impatto così positivo su tutti! Sembra proprio che la musica faccia davvero bene a tutti quanti, dai bambini alle mamme e alle nonne che li accompagnano. Beh, lascia che ti dica, non mi sorprende affatto! La musica ha un potere magico che riesce a toccare le corde più profonde dei nostri cuori e a creare un legame speciale tra le persone.

Iniziamo dai bambini. È davvero fantastico pensare a come la musica possa arricchire la loro vita fin da così piccoli. La propedeutica musicale secondo la Prassi Gordon sembra proprio fare la differenza, permettendo loro di esprimersi, scoprire nuovi suoni, imparare a coordinare il movimento con il ritmo e sviluppare una sensibilità artistica fin dall’inizio. E non è solo una questione di apprendimento, ma anche di gioia e divertimento! Quante risate e sorrisi devono riempire quella stanza durante i tuoi incontri!

musica, colori, per tutti

Ma non finisce qui, no! Le mamme e le nonne che portano i loro bimbi alle lezioni sembrano trarre un enorme beneficio da questa esperienza. Immagino che per loro sia un momento di condivisione, di connessione con il proprio bambino e con gli altri genitori. È un’occasione per sentirsi parte di una comunità, per scambiarsi consigli, racconti divertenti e, perché no, qualche sfogo sulle sfide della genitorialità! La musica crea un ambiente rilassato e accogliente che favorisce queste relazioni e rende il tempo trascorso insieme ancora più prezioso.

E poi, c’è quel dettaglio meraviglioso che hai notato: le mamme, le nonne e i bambini che rimangono a chiacchierare e giocare fuori dall’aula nel cortile. Questo è davvero un segno che la musica va ben oltre l’ora di lezione. È come se la melodia e il ritmo si propagassero nel tempo e nello spazio, unendo le persone anche al di là delle mura dell’aula. È un’opportunità per creare legami duraturi, per ampliare la rete di supporto e amicizia.

La musica, davvero, serve a tutti! Sia che tu sia un bambino che si sta affacciando per la prima volta a questo meraviglioso mondo sonoro, sia che tu sia una mamma o una nonna che cerca di offrire ai propri figli e nipoti il meglio, la musica può accompagnarti lungo il percorso. È un linguaggio universale che supera le barriere culturali e linguistiche, che infonde emozioni, che stimola la mente e nutre l’anima. Quindi, continuate a suonare, cantare e ballare insieme! La musica è qui per rendere la nostra vita ancora più bella e piena di armonia.

Mozart e la musica che cura

La musica curativa di Mozart è uno dei fenomeni più interessanti della nostra epoca, e viene ampiamente studiata dalle neuroscienze. Si è osservato che l’ascolto di musica classica, in particolare quella di Mozart, può aiutare a migliorare la salute e ridurre lo stress.

Uno studio pubblicato nel 1993 dal dottor Frances Rauscher dell’Università della California a Irvine ha dimostrato che l’ascolto di Mozart per soli 10 minuti al giorno può migliorare le capacità cognitive dei bambini. Questo studio è stato poi ripreso in seguito da molte altre ricerche.

L’effetto della musica di Mozart sulla salute può essere apprezzato anche da coloro che hanno subito un intervento chirurgico. Uno studio condotto presso l’ospedale di Taichung nel Taiwan ha dimostrato che l’ascolto di musica di Mozart prima, durante e dopo l’operazione chirurgica può aiutare a ridurre il dolore e la tensione muscolare. Quindi accelerare il processo di guarigione.

Mozart al pianoforte. Disegno. Mozart e la musica che cura

Inoltre, la musica di Mozart può essere utile anche per i pazienti affetti da malattie neurologiche, come l’Alzheimer. Un esempio è quello di Henry, un paziente con l’Alzheimer che quasi non riusciva a parlare e interagire. Quando però gli fu somministrata la musica di Mozart, egli recuperò la sua capacità di comunicare e interagire con il mondo circostante, come documentato nel film “Awakenings” del 1990.

In sintesi, la musica curativa di Mozart può essere utilizzata per migliorare la salute sia fisica che mentale. La sua capacità di migliorare la cognizione, ridurre lo stress e migliorare il recupero dopo un intervento chirurgico è stata provata dalle neuroscienze e testimoniata da diversi episodi reali.

I genitori dovrebbero quindi incoraggiare i propri figli ad ascoltare regolarmente la musica di Mozart fin dalla più tenera età, per garantire uno sviluppo armonico del loro benessere fisico e mentale nel corso della vita.

Approfondimento: l’effetto Mozart (fonte Wikipedia)

Nello studio originario del 1993, Frances Rauscher, Gordon Shaw e Catherine Ky studiarono l’effetto dell’ascolto della musica di Mozart sul ragionamento spaziale.

I ricercatori fornirono a 36 studenti un test di ragionamento spaziale astratto, dopo aver sperimentato una di tre condizioni di ascolto: la Sonata per due pianoforti in re maggiore di Mozart, istruzioni di rilassamento verbale, o silenzio.

Fu riscontrato un miglioramento temporaneo del ragionamento spaziale, misurato dai compiti secondari del ragionamento spaziale del test QI di Stanford-Binet. Rauscher et al. evidenziano che l’effetto di miglioramento della condizione musicale è solo temporaneo: nessuno studente ha avuto effetti che si estendono oltre il periodo di 15 minuti.

Lo studio non fa alcuna dichiarazione di aumento del QI in generale (perché il QI non è mai stato misurato). I risultati furono pubblicati su Nature[1].

Zona di sviluppo prossimale. Lev Vygotskij

La zona prossimale di sviluppo (ZPS) è un concetto chiave nella teoria dello sviluppo cognitivo e dell’apprendimento proposto dallo psicologo russo Lev Vygotskij. La ZPS indica la distanza tra ciò che l’individuo è in grado di fare da solo e ciò che può fare con l’aiuto di un tutor o di un esperto. In altre parole, la ZPS rappresenta la fascia di sviluppo in cui l’individuo è in grado di accrescere le proprie conoscenze e le proprie competenze grazie all’aiuto di un insegnante o di un mentore.

Nello specifico, Vygotskij sostiene che l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo avvengono tramite l’interazione sociale e col supporto dei compagni più abili e dei docenti esperti che guidano i processi cognitivi. La ZPS, quindi, rappresenta l’area in cui l’apprendimento è possibile, ma richiede il supporto di un tutor.

In sostanza, l’idea di base è che l’insegnante, attraverso un’attenta conoscenza delle abilità degli studenti, possa incrementare la loro zona prossimale di sviluppo attraverso l’interazione, fornendo spunti, aiuti e stimoli che ne favoriscano la crescita cognitiva e le competenze.

https://en.wikipedia.org/wiki/Lev_Vygotsky

E. Gordon e Music Learning Theory. I fondamenti.

I concetti alla base del pensiero di Edwin Gordon. Il ruolo della musica nello sviluppo del bambino.

La Music Learning Theory di Edwin Gordon mette al centro l’orecchio musicale dei bambini attraverso l’ascolto e la riproduzione del suono. Gordon ha dedicato gran parte della sua vita allo studio della percezione e dell’apprendimento musicale, e la sua teoria rappresenta un contributo significativo all’educazione musicale.

Sostiene inoltre che l’educazione musicale richiede “audiation”, la capacità di immagazzinare e richiamare suoni e melodie nella mente. Gordon sostiene che l’audiation sia la base dell’apprendimento musicale, e che i bambini siano in grado di sviluppare queste capacità fin dalla nascita. Infatti, come scrive Gordon nel suo libro “Learning Sequences in Music: A Contemporary Music Learning Theory”, “Il cervello umano è predisposto per la musica. L’orecchio musicale si sviluppa nella mente, come conseguenza di esperienze sonore, anche se il suono non è fisicamente presente”.

La Music Learning Theory di Gordon si basa sull’idea che l’apprendimento musicale debba avvenire attraverso un percorso graduale. Partendo pertanto dalle esperienze sonore più semplici per poi progredire verso quelle più complesse. Gordon sottolinea l’importanza di insegnare la musica attraverso il canto, la danza e l’ascolto attivo, piuttosto che attraverso la lettura della notazione musicale.

Come scrive Gordon nel suo libro “A Music Learning Theory for Newborn and Young Children”, “Il processo di apprendimento musicale dovrebbe basarsi sull’esperienza diretta del suono, e non sulla lettura della notazione musicale. La notazione è solo una rappresentazione del suono, e l’apprendimento della notazione dovrebbe essere un processo successivo all’acquisizione delle abilità di audiation”.

In sintesi, la Music Learning Theory di Edwin Gordon rappresenta un contributo significativo alla pedagogia musicale, ponendo al centro dell’apprendimento la naturale capacità dei bambini di sviluppare l’orecchio musicale attraverso l’ascolto e la riproduzione del suono. La teoria enfatizza un percorso graduale di apprendimento partendo dalle esperienze sonore semplici e l’insegnamento attraverso il canto, la danza e l’ascolto attivo. Come scrive Gordon nel suo libro “Music Learning and Teaching: A Philosophical Approach“, “L’obiettivo finale dell’educazione musicale dovrebbe essere quello di sviluppare l’orecchio musicale dei bambini, in modo che possano comprendere e apprezzare la musica in modo più profondo e completo”.

Varietà, complessità e brevità. Analizziamo.

E. Gordon e la Music Learning Theory. I fondamenti della teoria. Un bambino che impara a suonare con delle pentole a mo' di batteria.

Varietà: Edwin Gordon, nel suo libro “L’apprendimento musicale del bambino dalla nascita all’età scolare” 2003 Ed Curci, sottolinea quanto proporre contenuti musicali di grande varietà sia fondamentale per contribuire a creare il sostrato esperienziale musicale del bambino. Con varietà si intende pertanto una proposta che veda una somministrazione di brani musicali in tutti i modi (maggiore, minore, dorico, frigio, lidio, misolidio, eolico, locrio.

Non solo! I brani devo avere metri diversi, binari, ternari ed inusuali abbinato e non abbinati. Con varietà inoltre si intende una proposta che possa abbracciare stili diversi e un utilizzo di strumenti musicali diversi.

Complessità: La proposta deve anche avere delle caratteristiche che possano quanto più possibile allontanarsi dalle usuali musiche che si ascoltano in radio, che per la maggior parte delle volte esplorano solo il modo maggiore oppure minore. Per non parlare del fatto che il ritmo sempre più tende ad essere esclusivamente binario, a discapito dei ritmi complessi ma anche solamente il ternario, ormai quasi completamente abbandonato. Le musiche proposte, siano esse registrate oppure cantate oppure suonate dal vivo, nella loro accezione di complessità devono essere anche brevi.

Brevità: la terza caratteristica trattata fa esclusivamente riferimento alla lunghezza della proposta musicale. Sappiamo molto bene quanto i bimbi, specialmente quelli più piccoli tendano a saturarsi velocemente, se stimolati. Ecco che, per mantenere sempre un alto livello di attenzione bisogna preparare una serie di canzoni senza parole (se cantati) che possano abbracciare più stili in poco tempo, senza risultare pedanti e ripetitivi. L’offerta di una musica breve non va assolutamente a sminuirne il contenuti ma lo arricchisce dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo.

Per saperne di più su Edwin Gordon e sulla impostazione della sua prassi clicca qui sotto!

https://aigam.it/music-learning-theory/

L’importanza della musica sin dalla tenera età. Una prospettiva.

Scopri i vantaggi della musica per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini. Ascolto, pratica e qualità: ecco la ricetta.

La musica è importante sin dalla prima infanzia perché può avere un forte impatto sullo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini.

La musica aiuta ad aumentare la capacità di memoria, migliora la lingua e la comunicazione, sviluppa la coordinazione motoria, favorisce la creatività e la capacità di problem solving.

Musica, libertà, bambini, bambini nella natura

Inoltre, la musica aiuta i bambini a regolare le proprie emozioni, a sviluppare l’empatia e a comprendere meglio le emozioni degli altri.

Per questi motivi, è importante esporre i bambini alla musica fin dalla prima infanzia, sia attraverso l’ascolto che attraverso la pratica di strumenti musicali.

Presentazione strumenti alla scuola materna

Usualmente in questa bellissima scuola materna porto delle lezioni di musica secondo la prassi Gordon. Questa volta non è stato possibile a causa di una riorganizzazione interna degli spazi.

Abbiamo così deciso di dedicare una intera mattina alla presentazione degli strumenti di base dello Strumentario Orff…e non solo.

Il tavolo degli strumenti. Strumenti musicali utilizzati durante la presentazione strumenti alla scuola materna

Tamburello, piatti, ovette ritmiche, triangolo.

Ho portato degli xilofoni, un metallofono e anche qualche strumento particolare come un “sitar”, un salterio, un gong, e vari altri strumenti.

un angolino di musica
e poi le “pietre risuonanti”, il mio cajun, un bastone della pioggia e…”il temporale”